Vive di immaginazione: possiede una curiosità infinita, simile a quella di Ulisse. Ama il possibile quasi più del reale e del verosimile. Pur adorando la magia nascosta delle cose, il meraviglioso degli avvenimenti quotidiani, il mutamento dei sentimenti, il fluire della vita, la sua arte rivela la precisione e la lucidissima scansione della mente le cui trame vanno a creare un velo fonico meraviglioso e scorrevole. Egli possiede una prodigiosa ricchezza di esperienze musicali che codifica e trasforma con un vertiginoso ardimento compositivo, una stupefacente genialità nell’orchestrare le metafore, una fantasia sontuosa: in tutto c’è una eleganza sottile.

Il suo orecchio acuto sembra sottrarre alle parole il loro senso per raccoglierlo e tradurlo in una forma musicale che possiede, straordinariamente, sia la compattezza del trattato che la libertà del racconto.

Per lui il mondo è una cassa di risonanza: ascolta e traduce la melodia impressa dei silenzi o il timbro dei colori, mentre il profondo flusso dell’ispirazione dissolve la materia delle cose e la sua anima sembra liquefarsi e diventare musica, nient’altro che musica.

La realtà diventa impalpabile, niente di solido o di certo: aria e acqua, azzurri e verdi che trascolorano teneramente, trasparenze luminose, bianco su bianco, onda su onda. Sensazioni talvolta così fragili da incrinarsi, linee nervose, lievi mutamenti di ritmo, variazioni e divagazioni, paesaggi mentali dove l’immagine si insinua nella musica e la musica precisa l’immagine.

Anche chi ascolta viene catturato dal sogno: tutto si confonde nella distensione soave della musica, nello splendore melodico, nell’eloquenza fluttuante, nello scintillio delle superfici sonore.

Maria Rosa Milani-Pezzoli