Stefano Travaglini ha studiato musica classica come compositore, pianista, direttore e oboista, ma ha deciso che il suo cuore era nella musica improvvisata. Travaglini preferisce il termine "improvvisazione libera" al "jazz" perché ha registrato variazioni estemporanee su un'ampia varietà di stili musicali. La sua registrazione di debutto, "The Hungarian Songbook" si basava su canti popolari, e ha ampliato il suo punto di vista musicale sul suo recente album solista "Ellipse". C'è un elemento cruciale della tradizione classica che si riferisce a questo album. Sentiamo spesso parlare di pianisti classici che si innamorano del suono di uno strumento particolare. Durante una sessione di registrazione del 2018 allo Studio Sequenza di Parigi, Travaglini ha suonato un Fazioli F278 grand e la combinazione dello strumento e della sala lo hanno ispirato a registrare questo album solista che offre un nuovo approccio alla musica di Thelonious Monk. Travaglini si è preparato per questa registrazione per diversi mesi, ma ha volutamente evitato di scrivere qualsiasi accordo. Come dice lui, "Ho appena deciso cosa fare e dove dirigere la musica ma non come!" Il giorno della registrazione, Travaglini si è seduto al Fazioli F278 e ha improvvisato le sue interpretazioni delle opere classiche di Monk.